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Inchiesta sulle Carresi, il processo per 29 imputati tra cui 3 sindaci finisce in prescrizione

Il giudice del Tribunale di Larino oggi ha dichiarato l’avvenuta prescrizione per tutti i reati. Resta in piedi solo uno stalcio dell’inchiesta che fece discutere il Molise e l’Italia, ma è un fatto minore. Pietra tombale sulla vicenda giudiziaria delle Carresi.

La vicenda giudiziaria delle Carresi del Basso Molise, balzata in cronaca nazionale e divenuta un “caso” sul quale hanno lavorato alacremente giuristi e istituzioni con l’obiettivo di trovare correttivi e risolvere una questione tuttora aperta afferente all’utilizzo di animali nelle competizioni pubbliche, finisce in una bolla di sapone.

Questa mattina il giudice del Tribunale di Larino ha dichiarato la prescrizione per i reati relativi all’edizione 2014 della tradizionale corsa dei carri trainati dai buoi, quella nell’occhio del ciclone per ipotesi di reato che andavano da presunti maltrattamenti a “sevizie” a somministrazioni di farmaci e medicinali il cui utilizzo non è consentito dalla legge per le finalità adottate nel caso in questione.

A comunicarlo sono gli stessi avvocati, in primi Antonio De Michele, penalista di Termoli che ha curato di concerto anche con l’ex procuratore della Repubblica di Larino Ludovico Vaccaro un regolamento con l’obiettivo di fissare punti cardine validi una volta per tutte nella gestione delle corse che caratterizzano la primavera molisana e si inquadrano tra riti secolari e tradizioni radicate.

Il motivo per il quale il processo non si farà si chiama ritardo della giustizia. Cioè avvenuta prescrizione in un procedimento aperto 5 anni dopo le indagini preliminari per il quale non è stato possibile nemmeno avviare la fase dibattimentale.

“È stata posta la parola fine al processo che vedeva alla sbarra 29 imputatitra i quali i sindaci dell’epoca dei comuni di San Martino in Pensilis, Ururi e Portocannone, i componenti delle commissioni di vigilanza sui pubblici spettacoli e i responsabili delle associazioni dei carristi” spiega l’avvocato Antonio De Michele, precisando che il giudice “ha ritenuto che il dibattimento non dovesse nemmeno essere aperto e che non dovesse iniziare alcun processo”.

Una bolla di sapone, dunque, che esaurisce così una storia che ha tenuto banco a lungo, dibattuta e motivo di scontri e polemiche oltre che un non trascurabile interrogativo di diritto.

Le Carresi Del Basso Molise non rappresentano condotte penalmente rilevanti” aggiunge l’avvocato Danilo Leva, che ha difeso il presidente dell’associazione carristi e che conferma come la decisione odierna del giudice rappresenti una pietra tombale sulle indagini che portarono al sequestro delle stalle e a un processo penale. “Tutti i reati – aggiunge l’avvocato Leva – sono estinti per intervenuta prescrizione, e credo sia un’ottima notizia per le comunità di San Martino, Ururi e Portocannone alla vigilia della edizione 2022 delle Carresi”.

L’inchiesta fece molto discutere il Molise e conquistò anche le cronache nazionali. Il blitz risale al 25 aprile 2015, giorno in cui i carabinieri piombarono a San Martino in Pensilis, dove si sarebbe dovuta tenere la Carrese 5 giorni più tardi, sequestrando le stalle.

L’indagine era stata innescata da una denuncia dell’Enpa, ente nazionale protezione animali, che questa mattina non ha potuto costituirsi in giudizio come parte civile proprio perché il giudice ha dichiarato tutti i reati caduti in prescrizione. All’epoca l’Enpa aveva raccolto e consegnato agli investigatori materiale video per comprovare presunti maltrattamenti subiti dai buoi e dai cavalli. L’inchiesta, le cui risultanze erano state accompagnate da manifestazioni di dissenso e polemiche accese, ha visto tra le persone rinviate a giudizio i sindaci in carica nei tre Comuni interessati che presiedevano le commissioni, oltre ai componenti delle commissioni di vigilanza sui pubblici spettacoli e ai presidenti delle associazioni dei carri. Il procedimento era iniziato il 17 giugno 2020, in piena pandemia, 5 anni dopo le indagini preliminari.

Resta in piedi uno stralcio dell’inchiesta che vede coinvolte tre persone con un ruolo più marginale, rappresentanti delle associazioni per “somministrazione di sostanze dopanti o vietate dalla legge” sugli animali. La vicenda sarà trattata a luglio se non sarà nel frattempo maturata la prescrizione, quindi il processo dovrebbe iniziare a settembre. In Molise l’esito della vicenda giudiziaria è stato salutato con estrema soddisfazione dagli organizzatori delle Carresi molisane, la cui stagione è in partenza. Si comincia a San Martino in Pensilis, dove si svolge la più partecipata corsa del territorio, il prossimo 30 aprile in occasione della festa patronale di San Leo.

Fonte: www.primonumero.it