La Villa confiscata torna ai titolari: stop alla Casa famiglia per minori. Accolto in appello il ricorso degli avvocati della famiglia rom, revocato il provvedimento della Procura. Per la Corte l’edificio è una regolare donazione tra nonni e quattro nipoti e non frutto di proventi illeciti
VASTO
La Villa di via dei Bontempi, confiscata nel 2011 e dal 2014 nella disponibilità del Comune di Vasto, torna ai legittimi proprietari. Con sentenza dello scorso 26 aprile, passata in giudicato alcuni giorni fa, la Corte d’appello ha accolto le argomentazioni difensive degli avvocati Fiorenzo Cieri, Giuseppe La Rana e Danilo Leva revocando il provvedimento di confisca disposto nel 2010 e ordinando la restituzione dell’immobile agli effettivi proprietari, i figli della coppia rom che vi abitava. Il collegio difensivo dei giovani Bevilacqua, dopo anni di ricorsi, ha chiesto ai giudici della Corte una ulteriore pronuncia fornendo nuovi elementi supportati da indagini difensive e perizie tecniche.
”I giudici hanno accolto la richiesta” dicono soddisfatti gli avvocati Fiorenzo Cieri e Giuseppe La Rana. ”La Corte ha nominato un consulente per stabilire il valore dell’immobile al momento dell’acquisto e la valutazione degli accrescimenti. Nella sentenza, la Corte ha ristabilito che l’immobile è stato frutto di regolare donazione tra nonni e i 4 nipoti all’epoca minorenni e che il valore complessivo del bene non è di 1,2 milioni di euro, come erroneamente sostenuto dalla Procura di Vasto quando ha proceduto alla confisca, ma di circa 560 mila euro. Pertanto, i riscontri forniti dal consulente tecnico d’ufficio hanno consentito di dimostrare che il valore originario dell’immobile al tempo della legittima donazione è superiore rispetto ai successivi accrescimenti riconducibili a illeciti proventi”. La Corte ha disposto la revoca del sequestro e ”la restituzione del bene ai legittimi proprietari nella sua originaria consistenza”.
Il sequestro della villa fu la conseguenza del maxi processo Histonium che, con due filoni di indagini, fece luce su una organizzazione malavitosa ben radicata a Vasto. Dopo il sequestro arrivò la confisca della villa con il passaggio del bene nella disponibilità dello Stato. L’immobile per i giudici apparteneva ai coniugi di etnia rom Carmine Bevilacqua e Lucia Sauchella. A disporre il sequestro fu l’allora procuratore capo Francesco Prete. Un immobile su tre livelli, di circa 600 metri quadrati, il cui valore fu stimato in ben 1,2 milioni di euro. I legali dei Bevilacqua hanno prodotto documenti che attestano la provenienza legale dei terreni sui quali fu poi edificata la villa. ”Dai documenti”, spiegano gli avvocati Cieri, La Rana e Leva, ”si evince la regolarità dell’acquisto del terreno da parte dei nonni dei nostri clienti. Una volta realizzato l’immobile, i nonni decisero di donarlo ai ragazzi. Quella villa non è mai appartenuta a Carmine Bevilacqua e Lucia Sauchella. I ragazzi, divenuti maggiorenni, ora potranno riaverla”. I legali hanno avvisato il Comune. La villa è stata destinata a funzione sociale come casa di accoglienza per minori con disagio. Gli occupanti devono andare via.
Fonte: www.ilcentro.it