CAMPOBASSO/VASTO. Si riaccendono i riflettori sul caso del funerale rom a Campobasso. Sul piede di guerra 13 dei 26 parenti del defunto risultati positivi al coronavirus che, da Vasto, lo scorso 16 maggio raggiunsero il capoluogo molisano.
Nei giorni scorsi, riferisce ‘Il Centro’ hanno presentato un esposto in Procura contro ignoti. “C’è stata una diffusione illecita di dati personali mossa nell’intento di ottenere soddisfazione morale legata a questioni di stampo razziale” scrivono nella querela i legali dei rom, gli avvocati Antonello Cerella e l’isernino Danilo Leva.
Come si ricorderà, la Asl aveva inviato al sindaco Francesco Menna e agli interessati due documenti che attestavano la positività al Covid 19 di un gruppo di vastesi che aveva partecipato al funerale di un rom di Campobasso.
In città si era diffuso il panico ed era stato invocato l’arrivo dell’esercito. I condominii in cui vivono i rom erano stati dichiarati zona rossa e presidiati giorno e notte da carabinieri e polizia. E sul web circolavano nomi e video. Il sindaco di Vasto aveva stigmatizzato la diffusione dei nomi in chat, su gruppi Whatsapp e su siti.
Per questo ora i 13 rom hanno presentato un esposto. “Quello che è accaduto – , dicono gli avvocati Cerella e Leva – ha attratto su di loro sdegno e disprezzo. A Vasto ci sono stati molti altri contagiati e il loro nome non è stato mai diffuso. Nel caso dei nostri clienti invece, persone al momento ancora da identificare, hanno reso la notizia di dominio pubblico con tutte le sgradevoli conseguenze che ha comportato e ancora comporta”.
Fonte isnews.it