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Marchio Pop 84, guerra in Tribunale: acquistato da un’azienda molisana ma contraffatto in Campania

L’impresa tessile di Poggio Sannita si è affidata all’avvocato Danilo Leva che ha portato in Tribunale una ditta del Napoletano che usava lo storico emblema del jeans made in Molise senza averne alcun titolo. Il processo per contraffazione e alterazione nell’uso dei marchi si terrà il prossimo 2 luglio

 

ISERNIA. Un marchio, di quelli che hanno fatto la storia del tessile in Molise e del jeans nel mondo. Una contesa, tra due aziende, per la proprietà dello storico brand che finisce in Tribunale.

Udienza fissata al 2 luglio, accusa pesante per l’amministratore delegato della’ Fashion Italy srl’ portato alla sbarra con determinazione dall’avvocato Danilo Leva, che dovrà rispondere, ai sensi dell’articolo 473 del codice penale, di contraffazione e alterazione nell’uso dei marchi.

danilo leva

Quel brand storico, nella versione inglese ‘Silver Plate Pop 84 Eighty Four”, è stato acquistato regolarmente da una impresa tessile molisana, la ‘Hfm Sviluppo e Investimenti’ di proprietà di Vittorio Bartolomeo che da Poggio Sannita, piccolo centro dell’Altomolise, con caparbietà e tenacia vuole rilanciare quel pezzo di storia molisana della moda, investendo nella sua acquisizione e lavorando sodo perché resti lì dove è nato, in Molise.

Marchio, come detto, regolarmente venduto dalla curatela fallimentare della Gtr Group all’azienda altomolisana. Le procedure vanno a buon fine, il brand entra nella proprietà dell’impresa di Bartolomeo quando spuntano manifesti giganti di una azienda tessile concorrente che pubblicizza jeans con marchio Pop 84. La ‘Fashion Italy Srl’, azienda tessile della Campania lo usa ma senza averne titolo, senza averlo acquistato.

Una ‘furbata’ che sta tutta nel presunto periodo di tempo nel corso del quale il gagliardetto blu e giallo, simbolo storico della Pop 84, non sarebbe stato usato. I famigerati 5 anni di mancato utilizzo che di fatto consentirebbero di appropriarsene.

Quei manifesti giganti non passano inosservati, l’azienda molisana “Hfm Sviluppo e Investimenti” si rivolge all’avvocato Danilo Leva che presenta immediatamente una denuncia per contraffazione e alterazione nell’uso dei marchi.

Si aprono le indagini e la questione finisce all’attenzione del Tribunale che si occuperà del caso il prossimo 2 luglio, giorno in cui anche la curatela fallimentare potrebbe costituirsi in giudizio. Il fallimento del resto è ancora questione aperta, tutelare il marchio significherebbe comunque avere cura dei beni (materiali e immateriali) dell’azienda molisana.

L’azienda campana sostiene che quello storico marchio sia decaduto perché inutilizzato da 5 anni.

Non è propriamente così visto che l’azienda di Poggio Sannita ha regolarmente acquistato la versione inglese nel marzo del 2016 e che, appunto, il fallimento è ancora aperto : nei fatti, i concorrenti della Campania avrebbero registrato il marchio – in base all’assunto che da 5 anni non veniva utilizzato – senza sborsare nemmeno un euro in danno dell’azienda molisana che invece ha ritenuto di investire nella ‘rinascita’ della Pop 84.

Le indagini hanno dimostrato, quindi, che il marchio non era decaduto così come sostiene l’amministratore delegato della ‘Fashion Italy srl’ che, pur sapendo che quel logo era nella disponibilità di una azienda concorrente, lo avrebbe contraffatto dando vita ad una linea di abbigliamento.

Insomma, Danilo Leva, in nome e per conto dell’azienda di Poggio Sannita intende difendere, con le unghie e con i denti, quel pezzo di storia del tessile del Molise mentre sui siti internet e sul specifiche pagine Facebook appare quel logo giallo-blu che compare su articoli prodotti e commercializzati con il marchio Pop 84, simbolo di un Molise che non vuole cedere.

 

Fonte: isnews.it